Amy Adams: i migliori film e ruoli della star di American Hustle e Arrival

Amy Adams festeggia 45 anni: dalla sua prima candidatura all'Oscar con Junebug al successo di Arrival, ripercorriamo i ruoli e i film più belli dell'attrice americana.

Sono sempre stata attratta da personaggi che sono positivi e immersi nella propria innocenza. Penso che in questi personaggi ci sia molto da scoprire ed è una cosa che mi diverto sempre a interpretare.

Lei: Joaquin Phoenix con Amy Adams in una scena del film
Lei: Joaquin Phoenix con Amy Adams in una scena del film

Sullo schermo abbiamo iniziato a conoscerla come la tipica ingénue: i primi ruoli importanti di Amy Adams erano spesso avvolti in un'aura di placida innocenza, eppure l'attrice americana non si è mai fatta ingabbiare in figure stereotipate, riuscendo a conferire ulteriori dimensioni e sfumature ai propri personaggi. Personaggi che, nell'evoluzione della sua filmografia - e di seguito parleremo di alcuni tra i migliori film di Amy Adams - si sono fatti via via più approfonditi e complessi, mettendo in mostra nuovi lati del talento di una delle interpreti più dotate della sua generazione.

American Hustle: un primo piano di Amy Adams
American Hustle: un primo piano di Amy Adams

Quando ha compiuto quarant'anni, avevamo reso omaggio alla carriera di Amy Adams prefigurando anche quanto avrebbe continuato a farsi apprezzare da lì in poi; da allora non solo le nostre aspettative sono state pienamente soddisfatte, ma l'attrice nata a Vicenza quarantacinque anni fa ha attraversato un periodo professionalmente ancora più ricco e fortunato. Un periodo culminato, nel 2018, con la sua straordinaria performance nella miniserie televisiva Sharp Objects, thriller psicologico diretto da Jean-Marc Vallée per la HBO dal romanzo di Gillian Flynn, che attualmente vede la Adams in corsa per l'Emmy Award, e con la sua sesta nomination all'Oscar grazie alla parte di Lynne Cheney in Vice - L'uomo nell'ombra, black comedy a sfondo politico di Adam McKay.

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Da Sharp Objects a Hillbilly Elegy: Amy Adams fra cinema e TV

Sharp Objects 1
Sharp Objects: una scena della serie con Amy Adams

In Sharp Objects, di cui è protagonista assoluta nei panni della tormentata reporter di cronaca nera Camille Preaker, Amy Adams è un vero portento e regala una prova da brividi. Eppure, le sue qualità di attrice si distinguono anche laddove la Adams si trova a fare un passo indietro e a 'supportare' altri interpreti, talvolta quasi a costo di rimanere nell'ombra: si pensi alla timida suor James, testimone dello scontro fra Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman ne Il dubbio; alla dolce Amy, che condivide la solitudine di Joaquin Phoenix in Lei; e appunto a Lynne Cheney, grintosa e spregiudicata partner di Christian Bale in Vice. I riflettori sono puntati su qualcun altro, eppure questi film non funzionerebbero altrettanto bene se non fosse per la presenza della Adams, per la sua precisione nel disegnare ruoli concreti e credibili anche con poche pennellate.

Vice Bale Adams
Christian Bale e Amy Adams in Vice

Se nel 2019 non abbiamo avuto occasione di rivederla in azione, in compenso nel 2020 la rossa Amy tornerà sugli schermi con due progetti decisamente promettenti: il thriller La donna alla finestra di Joe Wright, con Julianne Moore e Gary Oldman, la cui uscita è stata rinviata dalla Disney all'anno prossimo, e il dramma familiare Hillbilly Elegy, film di Netflix diretto da Ron Howard dal best-seller di J.D. Vance, che l'attrice sta finendo di girare proprio in questi giorni insieme a Glenn Close. Aspettando dunque di tornare ad ammirarne la bravura, di seguito vi proponiamo la nostra classifica dei migliori ruoli di Amy Adams al cinema...

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5. The Master

The Master: Amy Adams in una scena del film di Paul Thomas Anderson
The Master: Amy Adams in una scena del film di Paul Thomas Anderson

Per certi versi simile alla signora Cheney di Vice è la Peggy Dodd di The Master, moglie del carismatico guru Lancaster Dodd di Philip Seymour Hoffman. Nel capolavoro di Paul Thomas Anderson del 2012, che le è valso la nomination all'Oscar come miglior attrice supporter, Amy Adams dipinge una madre di famiglia in apparenza benevola e dimessa. Eppure bastano certi lampi nello sguardo e qualche inclinazione nella voce per suggerirci come, in realtà, Peggy potrebbe essere la Lady Macbeth che si cela dietro le scelte del marito: una donna dalla determinazione irremovibile, l'unica in grado di tenere testa a Dodd. E la Adams, per la prima volta lontana dalla propria comfort zone, ne offre un ritratto di raggelante ambiguità.

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4. Junebug

Amy Adams in Junebug
Amy Adams in Junebug

È stata una 'piccola' commedia indipendente a basso costo, diretta da Phil Morrison, che nel 2005 ha rivelato al pubblico e alla critica questa trentenne semi-sconosciuta ma in grado di rubare puntualmente la scena, tanto da aggiudicarsi la sua prima candidatura all'Oscar. In Junebug, cronaca dell'incontro fra la commerciante d'arte Madeleine (Embeth Davidtz) e la famiglia del marito George (Alessandro Nivola) nel North Carolina, Amy Adams ha la parte di Ashley Johnsten, sposata con Johnny (Ben McKenzie) e in attesa di un figlio: un personaggio solare che, con la sua vivacità e gentilezza, tenta di soffocare le insicurezze su se stessa e sul proprio matrimonio. Il dialogo fra George e Ashley all'ospedale è forse il momento più memorabile del film, in cui la Adams riesce davvero ad arrivare al cuore dello spettatore.

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3. Animali notturni

Animali notturni: Amy Adams in un'immagine
Animali notturni: Amy Adams in un'immagine

Susan Morrow è una protagonista piuttosto atipica: si tratta infatti di un ruolo 'passivo', quello di una lettrice che osserva gli eventi scorrerle davanti agli occhi e nelle pagine di un manoscritto. Eppure in Animali notturni del 2016, seconda opera da regista di Tom Ford, tratta dal romanzo Tony & Susan di Austin Wright, Amy Adams fornisce una superba prova d'attrice: una prova giocata tutta in sottrazione, che fa leva sui non detti e su sguardi da cui trapelano a fasi alterne inquietudine, angoscia e speranza. E in prossimità dell'epilogo, mentre si prepara all'incontro con l'ex marito Edward Sheffield (Jake Gyllenhaal), la Adams ci restituisce tutto il complesso groviglio di emozioni che si agita nell'animo di Susan: in quei silenziosi primi piani allo specchio e nell'ansia di un'attesa in procinto di caricarsi di amarezza e di rimpianto.

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2. American Hustle

American Hustle: Amy Adams in una scena del film nei panni dell'inglese Sydney Prosser
American Hustle: Amy Adams in una scena del film nei panni dell'inglese Sydney Prosser

Una giovane donna in fuga da un'esistenza di squallore e delusioni; una truffatrice abilissima, capace di servirsi al meglio del proprio sex appeal; un'amante disposta a qualunque compromesso pur di non perdere l'uomo a cui è legata. Sydney Prosser è tutto questo: non una classica femme fatale, ma una figura piena di contraddizioni e pertanto fascinosissima. Nel 2013, tre anni dopo The Fighter, David O. Russell è tornato a dirigere Amy Adams al fianco di Christian Bale in American Hustle, commedia ambientata nel New Jersey verso la fine degli anni Settanta; e la sua Sydney, provocante e fragile, tenera e senza scrupoli, si dimostra il cuore pulsante del film. Per il film di Russell, la Adams ha ricevuto il Golden Globe e la nomination all'Oscar come miglior attrice (la sua unica candidatura da protagonista).

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1. Arrival

Arrival: Amy Adams in una foto del film
Arrival: Amy Adams in una foto del film

È uno dei titoli più importanti della fantascienza contemporanea: un'opera che ha lasciato un segno notevole nel proprio genere di riferimento e che si regge per gran parte sull'interpretazione di Amy Adams. Un'interpretazione intensissima ma ancora una volta in sottrazione, con cui l'attrice ci trasmette i dubbi, la forza di volontà e il segreto dolore di Louise Banks, docente di linguistica ingaggiata dall'esercito statunitense per elaborare delle modalità di comunicazione con alcune forme di vita extraterrestri appena giunte sul pianeta. Diretto nel 2016 da Denis Villeneuve sulla base di un racconto di Ted Chiang, Arrival ha fatto sì che la Adams potesse regalarci una performance magnifica, caratterizzata da picchi di autentica commozione.

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