American Horror Story - Stagione 2, episodio 8: Unholy Night

Un ottavo episodio cupo e violento, ma narrativamente poco coinvolgente, quello che vede come guest star Ian McShane nei panni di un Babbo Natale sui generis.

Manca ancora un paio di settimane al Natale, ma al Briarcliff Manor Babbo Natale è arrivato con ampio anticipo e non aspetta altro che indossare il suo caratteristico abito rosso per immergersi nell'atmosfera della festa. Poco importa se questo Babbo Natale sia rinchiuso al Briarcliff da due anni per aver trucidato una famigliola e un altro Santa Claus, uno di quelli che in questo periodo si piazzano davanti ai grandi magazzini per racimolare qualche soldo. Se è diventato un serial killer è solo perchè ha vissuto esperienze difficili, ed è anche per questo che Suor Mary Eunice decide di perdonargli la "marachella" commessa lo scorso Natale, quando Leigh Emerson - questo il nome dell'uomo - aggredì selvaggiamente qualcuno, proprio mentre era in attesa di posare per la consueta foto natalizia, insieme agli altri.
Dopo quell'episodio Suor Jude aveva deciso che al Briarcliff il Natale non si sarebbe festeggiato più, ma da quando c'è Suor Mary Eunice a dirigere l'istituto, le regole sono cambiate, e sarà proprio lei ad adoperarsi per rendere l'atmosfera più festosa dimostrando di saperne una più del diavolo - passateci il gioco di parole - quando si tratterà di addobbare il grande albero nella sala ricreativa con materiali di recupero, non potendo contare su addobbi tradizionali.

Scritto da James Wong e diretto da Michael Lehman, questo ottavo episodio di Asylum, che si intitola Unholy Night e si rifà alla tradizione degli "slasher natalizi" come Black Christmas - Un Natale rosso sangue, non è certamente l'episodio migliore di questa stagione: pur vantando una guest star come Ian McShane nei panni del sanguinario Emerson, ha un plot meno avvincente rispetto agli episodi precedenti, e anche un personaggio che non ha lo stesso appeal delle new entry di cui abbiamo fatto la conoscenza nelle scorse settimane, come la rediviva Anne Frank interpretata da Franka Potente o l'Angelo Nero di Frances Conroy. La priorità degli autori, per quanto riguarda questo episodio, sembra essere quella di voler dar vita ad una puntata natalizia che sia agli antipodi di quella andata in onda nella prima stagione di American Horror Story. Se l'anno scorso la puntata festiva del serial era perfettamente allineata con il clima della festa, con tanto di happy ending e ricongiungimento familiare davanti all'albero da decorare, per quest'anno gli autori sono andati in direzione opposta, confezionando un episodio cupo e violento, che almeno per qualche ora, farà vedere il Natale in modo diverso anche a quelli che aspettano tutto l'anno per festeggiarlo. Peccato che il risultato sia inaspettatamente deludente: Unholy Night è un episodio dalla struttura narrativa fin troppo confusa e sfilacciata, che in alcuni punti suscita anche non poche perplessità.
Al centro di questo episodio, c'è soprattutto lo sviluppo dei rapporti tra Suor Jude, il dottor Arden e Suor Mary Eunice, che è ad un punto di svolta: Suor Jude torna al Briarcliff, intenzionata a battersi fieramente contro il Maligno, ma non ha un vero piano d'azione e viene allontanata di peso dalla struttura, grazie anche all'intervento del dottor Arden. Il medico nazista tenta di adulare la diavolessa in abiti religiosi con un dono che arriva a sorprendere persino lei, e che non potrebbe essere più adatto: un prezioso paio di orecchini di rubini sequestrato ad una ricca signora ebrea, che nel campo di concentramento in cui Arden era di stanza, continuava ad ingerirli e recuperarli dalle proprie feci per nasconderli alle SS. Nonostante la diavolessa e il nazista sembrino molto diversi, caratterialmente - a lei piace molto giocare, se non è arrabbiata, mentre lui è più serioso e tormentato - condividono gli stessi principi, tanto che l'albero che Suor Mary Eunice ha addobbato in sala - con ciocche di capelli dei pazienti e i loro effetti personali, tra cui una dentiera e materiale sanitario - richiama alla memoria i cumuli di oggetti appartenuti ai prigionieri ebrei che venivano sequestrati al loro ingresso nei campi di sterminio. L'idillio tra Arden ed Eunice però è destinato ad incrinarsi nuovamente quando il dottore cercherà l'aiuto di Jude, ma finirà per tradire anche quest'ultima gettandola letteralmente tra le braccia di Emerson, che la odia e intende farle scontare le punizioni subite in passato, prima di ucciderla.
Mentre Arden e le due suore sono impegnati a cercare di difendere (o riprendersi) i rispettivi ruoli all'interno del Briarcliff e da altre questioni, con suor Mary Eunice che non esita a far fuori Frank, per impedirgli di rivelare all'esterno quello che sta accadendo nell'istituto (il guardiano è afflitto dai sensi di colpa per aver ucciso inavvertitamente Grace) e con Arden che invece tenta di sbarazzarsi del cadavere della ragazza francese servendolo come cena alle creature mutanti che vivono nei dintorni dell'edificio, ma si imbatte invece in esseri alieni (!) Lana e Kit cercano di guadagnare la via di fuga, ma non sarà facile.
La giornalista si risveglia nel suo letto al Briarcliff in preda alla nausea - una scelta narrativa che ha sollevato qualche perplessità, perchè se è vero che questo può lasciar intuire che sia incinta del dottor Thredson, è anche vero che forse è troppo presto perchè possa soffrire già di nausee da gravidanza - e decide di svegliare a sua volta Kit, che è sedato e bloccato al suo lettino, immerso in un sogno che lo vede accanto ad una donna che prima ha le sembianze di Alma e poi quelle di Grace. A interrompere il loro tentativo di fuga, arriva il dottor Thredson, che ha raggiunto il Briarcliff dopo aver eliminato qualsiasi prova da casa sua ed è intenzionato a uccidere Lana per ricavare dalla sua faccia la nuova maschera di Bloodyface. Fortunatamente Kit riesce a colpirlo, ma Lana gli chiede di non ucciderlo perchè spera che lui possa confessare i crimini che ha commesso.

Tra i due adesso c'è fiducia reciproca, visto che a Lana ormai è chiaro che Kit non è un assassino, e anche noi ne abbiamo negli autori, con la speranza che questo episodio così cupo e movimentato, ma poco avvincente, sia solo una tappa meno riuscita di una stagione che almeno finora, non ha deluso le aspettative.