Agents of S.H.I.E.L.D., stagione 4: Il ritorno dell’Hydra

La quarta stagione del serial spionistico della Marvel inaugura una nuova storyline ritornando alle origini.

Agents of S.H.I.E.L.D.: Brett Dalton in una foto del season finale
Agents of S.H.I.E.L.D.: Brett Dalton in una foto del season finale

Nel tentativo di scongiurare la minaccia dei Life Model Decoys, Daisy e Simmons rimangono intrappolate nella realtà virtuale del Framework, in un mondo molto diverso dal nostro: il controllo è in mano all'organizzazione terroristica Hydra, per la quale lavorano May, Fitz e Daisy, la quale è anche legata sentimentalmente al redivivo Grant Ward. Quanto a Coulson, egli è un insegnante costretto a seguire le linee guida dell'Hydra, che dà la caccia agli Inumani, mentre Simmons è ufficialmente morta. Spetterà a lei e Daisy cercare di riportare tutto alla normalità, ma non sarà facile...

Leggi anche: Agents of S.H.I.E.L.D., il nostro commento alla premiere della stagione 4

Nomen omen

Dal 1977 la Marvel Comics pubblica con una certa regolarità una serie intitolata What If, che propone delle variazioni di eventi-chiave dell'universo fumettistico tradizionale. Tra le varie realtà alternative immaginate dagli autori nel corso degli anni ci sono quelle in cui determinati personaggi defunti sono ancora vivi (Ben Parker, Karen Page, la famiglia del Punitore), alcuni eroi diventano supercriminali (Ghost Rider, Shang-Chi) o vengono fatte scelte diverse in momenti cruciali (anziché rifiutare, Captain America accetta di candidarsi alla presidenza, e vince le elezioni del 1980). Sono degli esercizi interessanti, talvolta parodistici (in una di queste storie quattro autori Marvel, tra cui Stan Lee e Jack Kirby, ottennero i poteri dei Fantastici Quattro), e un ottimo espediente per dare libero sfogo alla fantasia senza preoccuparsi della continuità narrativa generale.

Leggi anche: Excelsior! Alla ricerca dei camei di Stan Lee nei film e nelle serie Marvel

Agents of S.H.I.E.L.D.: il temibile Ghost Rider nella puntata The Ghost
Agents of S.H.I.E.L.D.: il temibile Ghost Rider nella puntata The Ghost

What If... è anche il titolo originale dell'episodio che inaugura la terza e ultima storyline della quarta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., ribattezzata per l'occasione Agents of Hydra. Una scelta intrigante che trae vantaggio dalla recente decisione di suddividere il quarto ciclo di episodi in tre archi narrativi, dopo aver già sfruttato con successo nelle due stagioni precedenti la pausa mid-season per passare da una storyline più o meno compiuta alla successiva (nel caso specifico della quarta annata, l'assenza di una trama orizzontale fissa per tutta la stagione è anche una necessità pratica, poiché il budget impedisce agli showrunner di utilizzare Ghost Rider - protagonista delle prime otto puntate della stagione - in 22 episodi consecutivi). Ciò risponde anche al bisogno di costruire una storyline senza poter contare sul consueto crossover con il ramo cinematografico del Marvel Cinematic Universe, dato che il film di turno, Guardiani della Galassia Vol. 2, non solo si svolge lontano dalla Terra, ma è anche ambientato nel 2014, a occhio e croce durante la prima metà della stagione 2.

Leggi anche: Agents of S.H.I.E.L.D., finale stagione 3: morte, mutamenti e la promessa di un ritorno diverso dal previsto

Miss Johnson, welcome to the Framework

Agents of S.H.I.E.L.D.: Bill Paxton e Brett Dalton nell'episodio Providence
Agents of S.H.I.E.L.D.: Bill Paxton e Brett Dalton nell'episodio Providence

Con questa piccola svolta ritorniamo un po' alle origini dello show, con quello scontro tra S.H.I.E.L.D. e Hydra che si era interrotto lo scorso anno tramite lo smantellamento definitivo dell'organizzazione terroristica nata durante il regime nazista. Ironia della sorte, il loro ritorno sugli schermi televisivi coincide con un periodo controverso per la Marvel cartacea, che sta attualmente pubblicando una saga fortemente incentrata sul concetto di identità e basata sulla premessa che Steve Rogers sia sempre stato al soldo dei cattivi. Inoltre, Agents of Hydra può essere letto - e gli showrunner non smentiscono - come una sottile critica di genere all'attuale situazione politica americana, con la Casa Bianca in mano ad esponenti di certe idee a dir poco xenofobe e gli immigrati presi di mira, proprio come gli Inumani nel mondo artificiale creato dal Framework, omaggio abbastanza esplicito a Matrix anche sul versante visivo (la fotografia dalle tinte un po' verdognole, che si addice all'elemento Hydra).

Agents of S.H.I.E.L.D.: l'attore Brett Dalton nella puntata intitolata S.O.S.
Agents of S.H.I.E.L.D.: l'attore Brett Dalton nella puntata intitolata S.O.S.

Ma il sottotesto non preclude il divertimento, assicurato principalmente dal ritorno a sorpresa di Brett Dalton, assente da quando il suo personaggio, posseduto da un'entità aliena, fu ucciso in modo permanente al termine della terza stagione. Nuovamente implicato in una situazione connessa al doppio gioco, l'attore gigioneggia amabilmente come solo lui sa fare nei momenti più esilaranti dello show, ricordandoci soprattutto perché la serie meritava di essere salvata nonostante un inizio altalenante (un altro rimando al periodo in cui il programma si rivitalizzò appare nei credits finali, contenenti una dedica al compianto Bill Paxton). Difficilmente la sua nuova partecipazione si estenderà oltre i sette episodi previsti per Agents of Hydra, ma non è detto che nella quinta stagione - già confermata - non venga riesumato in un altro modo. Nel frattempo non resta che vedere come reagirà Phil Coulson, le cui esperienze precedenti lo rendono parzialmente immune alle manipolazioni mentali del Framework...

Movieplayer.it

4.0/5