Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans?, la recensione: Hugh Laurie firma un gustoso rompicapo

La recensione di Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans?, dal 25 giugno su Sky Investigation e in streaming su NOW.

Non Hanno Chiesto A Evans Lucy Boynton Will Poulter
Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans?; Lucy Boynton e Will Poulter in una scena

Attualizzare Agatha Christie mantenendo inalterate epoca e ambientazione dei suoi arguti divertissement gialli si può, come sottolinea la nostra recensione di Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans? che vanta la firma illustre di Hugh Laurie. L'ex Dottor House, che ha già all'attivo qualche piccola esperienza registica nello show che gli ha dato fama globale, ha scritto e diretto la miniserie che esordisce oggi su Sky Investigations e in streaming su NOW, ritagliandosi anche un piccolo, ma gustoso ruolo. Ispirata al romanzo omonimo di Agatha Christie del 1934, la miniserie in tre episodi esula dalle serie di maggior successo della scrittrice britannica vista l'assenza dei vari Hercule Poirot, Miss Marple, Tommy e Tuppence, e forse è proprio questa libertà che ha ispirato Hugh Laurie.

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Agatha Christie - Perché non l’hanno chiesto a Evans? - un momento della serie

"Perché non l'hanno chiesto a Evans?" è la domanda che Tommy Jones, figlio del vicario di Marchbolt, villaggio del Galles, si sente porre da un uomo agonizzante dopo essere caduto da una scogliera. Da questo incidente si dipana un'intricata trama gialla che coinvolge intrighi familiari, testamenti milionari e misteriose case di cura per malattie mentali immerse nel verde. L'indagine che ne segue, alimentata dalla lealtà e dal senso di dovere di Tommy e dalla curiosità dell'amica Frankie, alimenterà la sequela di colpi di scena che animano la miniserie tenendo gli spettatori col fiato sospeso.

Donne con i pantaloni nel Galles anni '30

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Agatha Christie - Perché non l’hanno chiesto a Evans? - una foto di scena della serie

Ritmo, arguzia e tensione, il tutto unito a una buona dose di eleganza stilistica - apprezzabile fin dai suggestivi titoli di testa - fanno di Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans? un prodotto assolutamente godibile. Gli amanti del whodonit avranno pane per i loro denti con un rompicapo di non facile soluzione mentre gli appassionati di cinema potranno godere di un'ensemble di star affiatatissima. Eccezionale la chimica dei protagonisti Will Poulter e Lucy Boynton, giovani, belli e ironici, nei panni di Tommy Jones e Frankie.

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Agatha Christie - Perché non l’hanno chiesto a Evans? - una foto di scena

Tenace e coraggioso, Tommy è un ex ufficiale di marina che sbarca il lunario accumulando lavoretti saltuari sotto lo sguardo critico del padre vicario. L'eclettico Will Poulter infonde nel ruolo un pizzico di ingenuità, con i suoi occhi perennemente sgranati, che lo rende un eroe umanissimo, sensibile, a cui non interessa mascherare le proprie debolezze. Spumeggiante la Frankie di Lucy Boynton, felice rivelazione di Bohemian Rhapsody qui nei panni di una giovane e ricca lady che non teme di sporcarsi le mani pur di scoprire il mistero di cui l'ha resa partecipe Tommy. Donna emancipata, sempre un passo avanti rispetto agli uomini che la circondano, Frankie se ne va in giro da sola, spesso provocatoriamente vestita con abiti maschili, infilandosi in situazioni ad alto rischio. Non è da meno un cast ricco di comprimari dai volti giusti per l'epoca in cui la storia è ambientata, dal bonario dottore interpretato da Conleth Hill alla splendida faccia da sbruffone di Daniel Ings.

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Agatha Christie - Perché non l’hanno chiesto a Evans? - un'immagine della serie

Inevitabile una citazione a parte per i tre camei di lusso che impreziosiscono Perché non l'hanno chiesto a Evans?, Emma Thompson e Jim Broadbent compaiono brevemente nel ruolo dei genitori di Frankie, Lady e Lord Marcham. Silenzioso e compito lui, polemica e attenta alla forma lei che si preoccupa per i comportamenti non proprio nobiliari dell'inarrestabile figlia. E poi c'è Hugh Laurie che si cuce addosso il ruolo dell'ombroso Dottor James Nicholson, direttore di una casa di cura per malattie mentali che sembra avere molto da nascondere. Ancora un ruolo da medico sui generis per Laurie che dimostra di nutrire amore per lo stile e la tradizione gialla britannica.

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Le regole del gioco

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Agatha Christie - Perché non l’hanno chiesto a Evans? - una scena della serie

Al di là di qualche piccolo tradimento per motivi di opportunità, Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans? è fedele al romanzo di Agatha Christie nella forma e soprattutto nello spirito. La miniserie con Will Poulter e Lucy Boynton porta a termine il primo scopo alla base dei romanzi della regina del giallo: intrattenere. È misterioso, ironico, romantico, e le scene d'azione, pur conservando quel gusto retrò, non hanno niente da invidiare a pellicole ben più blasonate. Certo, la durata limitata costringe la storia entro limiti ben precisi che impediscono di approfondire le motivazioni dei personaggi. Non manca neppure il ricorso agli stereotipo, caratteristica tipica già del giallo letterario. Se alcuni degli snodi narrativi che conducono al finale risultano forzati, il divertimento è tale da spingerci a chiudere un occhio. D'altronde siamo troppo impegnati a cercare di risolvere il mistero.

Conclusioni

Belli e giovani, Will Poulter e Lucy Boynton guidano un cast impegnato a ricostruire epoche e atmosfere del galles anni '30, teatro del crimine ideato da Agath Christie, come spiega la recensione di Agatha Christie - Perché non l'hanno chiesto a Evans?, miniserie godibile, avvincente, emozionante e romantica scritta e diretta da Hugh Laurie. Qualche sforzatura di troppo nella risoluzione dell'intreccio. La trama gialla e l'atmosfera ironica limitano l'approfondimenti di alcuni dei personaggi secondari.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Agatha Christie è sempre una garanzia, Hugh Laurie regista una scoperta.
  • La miniserie è godibile, avvincente ed emozionante.
  • Riesce a rimodernare lo spirito della regina del giallo pur mantenendo inalterate epoca e atmosfere.
  • La chimica tra Will Poulter e Lucy Boynton.

Cosa non va

  • Alcune svolte narrative che portano alla risoluzione dell'intreccio sono troppo meccaniche.
  • Non manca la presenza di stereotipi tipici del genere giallo.