5 cose che hanno cambiato il nostro modo di vedere (e vivere) le serie TV

L'idea di rivedere presto X-Files ci ha fatto riflettere su come, e quanto, sia cambiato il modo di attendere e conoscere i nuovi progetti in produzione. In un anno ricco di ritorni illustri, dalla serie con Mulder e Scully a Twin Peaks, Heroes e, forse, Prison Break, sottolineiamo cinque punti che rendono la vita del telespettatore di oggi diversa da quella dell'appassionato del passato.

TV
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C'era una volta la TV, quella scatola più o meno grande che la sera fungeva da moderno focolare intorno al quale poteva radunarsi una famiglia. Un oggetto che per molti, forse, ancora esiste con quello spirito, ma che per tanti si sta trasformando in qualcosa di diverso. Chi ama, e segue, le serie TV, infatti, si sta abituando sempre più ad un modo nuovo, o tanti modi nuovi, di essere in contatto con le proprie passione. Canali free, canali a pagamento, On Demand, MySky, streaming, homevideo (ancora per poco?), a volte anche in sala: c'è solo l'imbarazzo della scelta per poter guardare e ri-guardare i propri beniamini televisivi!

Netflix Devices
Netflix Devices

E non è nemmeno l'unica differenza tra il passato ed il frenetico oggi, né forse la più macroscopica: oggi si inizia a vivere una nuova produzione ancora prima che sia disponibile, già durante le riprese, già dai primissimi annunci... a volte ancor prima! Chi come noi ha seguito la televisione già negli anni '80 e '90 capirà benissimo di cosa parliamo, perché sa che spesso si scopriva una serie direttamente dalle pubblicità a ridosso della messa in onda. Qualcosa che oggi è, per lo più, inconcepibile! Allora abbiamo ripensato un po' al passato e abbiamo selezionato una serie di punti che rendono la fruizione di oggi diversa da quella che è stata.

1. Aggiornamenti in tempo reale

Sheryl Lee nel pilot de I segreti di Twin peaks
Sheryl Lee nel pilot de I segreti di Twin peaks

Il primo punto, la base di tutto. Oggi c'è una cosa che tanti danno per scontata e che si chiama internet. Ciò ci consente di avere riviste, proprio come la nostra che state leggendo in questo momento, aggiornate in tempo reale e che diffondono notizie e informazioni costantemente. Oggi sappiamo di ogni singolo pilot, anche delle idee che nemmeno lo diventano, di casting, rinnovi e cancellazioni, prossimi progetti e messe in onda dettagliate. Prima eravamo costretti a correre alla pagina spettacoli del quotidiano locale o alle guide TV settimanali per sapere cosa c'era di nuovo o se quelle poche serie note e attese da tempo sarebbero arrivate. Pensiamo solo al modo in cui oggi riusciamo a seguire l'intera pilot season dai primi annunci di progetti con trame improbabili fino agli upfront che decretano la vita o eliminazione di una serie; al fatto che conosciamo già da alcune settimane la data di trasmissione della nuova stagione di X-Files che è lontana mesi (24 Gennaio 2016) o che sappiamo con approssimata certezza che ad aprile vedremo ancora Il trono di spade. E non è capitato di rado di iniziare a guardare una serie già sapendo che non sarebbe andata al di là della prima stagione.

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2. Live dal set

X-Files: il copione del primo episodio
X-Files: il copione del primo episodio

Il secondo punto è diretta conseguenza del precedente, perché al pari di noi giornalisti, anche le star sono costantemente online e spesso non rinunciano a farcelo sapere. Facebook, ma ancor più Twitter e Instagram, e comunque i social in generale, ci stanno portando ad essere sul set con loro. Prime prove di trucco, abiti di scena, frammenti di scenografie, dettagli bizzarri, video di parte delle riprese... il tutto da mettere insieme per cercare di farsi una prima idea, più o meno sensata, di quello che sarà. Qualche esempio su tutti? Le foto continue dal set di X-Files, sin dal primo giorno e dalle sedie di Mulder e Scully, i nuovi costumi dei (super)eroi televisivi, il conoscere i luoghi delle riprese e cercare di raggiungerli (è successo anche a noi Italiani, normalmente tagliati fuori da ciò, quando Hannibal è venuta a girare a Firenze ), note e altri documenti di produzione che anticipano titoli, autori, guest e temi. Attenzione però a non credere a tutto... soprattutto il primo aprile! Quest'anno, per esempio, noi abbiamo scherzato su Gomorra e una guest star all'altezza.

3. Dalla schizofrenia di Italia 1 alla frenesia di Netflix

Six Feet Under: una foto del cast
Six Feet Under: una foto del cast

Chi ha seguito X-Files alla sua prima messa in onda ricorderà variazioni nell'ordine degli episodi della prima stagione e poi quella bizzarra (ma commercialmente valida) abitudine di pubblicare le coppie di episodi chiave prima in VHS, con la serie che si fermava in TV per vendere agli appassionati la dose di novità necessaria ad andare avanti. Infatti da The Unopened Files in poi (che racchiudeva l'ultimo episodio della stagione 2 e i primi due della terza, per inciso tra le cose più belle e intense mai trasmesse), tutti gli episodi più importanti dello show di Chris Carter venivano venduti prima di essere trasmessi. O qualcuno ha provato a seguire Six Feet Under su Italia 1? E c'è riuscito senza perdere un episodio (e la salute mentale), tra continui spostamenti di giorno ed orario? E guai a perdere un episodio! Non ci sarebbe stato mai più modo di recuperarlo senza aver opportunamente programmato la registrazione. Oggi, al contrario, abbiamo Netflix (e lo avremo presto, ufficialmente, anche noi Italiani), che produce una serie e la mette online... tutta insieme! Addio hype seriale, benvenuto binge watching, e ognuno lo viva come preferisce!

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Daredevil: Charlie Cox in azione travestito da vendicatore
Daredevil: Charlie Cox in azione travestito da vendicatore

4. Ti piace? Parliamone!

Il trono di spade: Kit Harington e John Bradley in Mother's Mercy
Il trono di spade: Kit Harington e John Bradley in Mother's Mercy

Una cosa che forse non è cambiata, Netflix a parte, è l'evento della messa in onda, il dover e voler condividere sensazioni e opinioni con chi ci circonda, fisicamente o virtualmente. Se venti anni fa si andava a scuola al mattino commentando quanto visto (o non visto ma sbirciato, come nel caso di Twin Peaks) la sera prima, oggi lo si fa subito dopo la visione o durante la visione stessa, in chat e sui social, tanto che in USA (e un po' anche sui canali a pagamento di Sky) si promuove l'hashtag ufficiale da usare per lasciare i propri commenti sulla serie in onda. Cambiano modi e tempi, ma non quel bisogno di condividere, commentare, discutere che è sempre stato legato alle nostre passioni più accese. Una pratica pericolosa oggi, perché mette il mondo intero a rischio di spoiler più o meno corposi su quello che stiamo seguendo e ci costringe a non poter mai restare indietro... nemmeno di un'ora! L'altra faccia di questa pericolosa medaglia è ovviamente la possibilità di trovare anticipazioni e indizi sul futuro...

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5. Fine?

The Killing: un'immagine di Mireille Enos nell'episodio Unraveling
The Killing: un'immagine di Mireille Enos nell'episodio Unraveling

Vent'anni fa, quando l'ultimo episodio di una serie andava in onda, non potevamo far altro che aspettare, e per lo più sperare, che sarebbe tornata. Anche se un evidente cliffhanger ci faceva pensare che sarebbe stato necessario che lo facesse, spesso ciò non accadeva. Oggi sappiamo come funziona, sappiamo che a volte una serie viene cancellata dopo che un finale aperto è stato girato, sappiamo anche, quasi sempre, se una serie è stata rinnovata o meno grazie a siti come questo e le loro dettagliate guide al riguardo. Ormai ci siamo rassegnati anche all'idea che la parola fine sta cambiando significato, che non ha più un senso definitivo e che ci può essere sempre qualcuno che ha voglia di rianimare un cadavere non ancora irrigidito dal tempo. Qualcuno ha detto Community? O The Killing? Sono solo due esempi di serie chiuse da chi le ha create e riprese da qualcun altro per dare la giusta, degna (?) conclusione. E se ad oltre vent'anni di distanza si riaprono cult come Twin Peaks e X-Files, se anche Heroes torna con Heroes Reborn, se si parla di riprendere anche Prison Break, allora la parola fine nel mondo della serialità televisiva non ha proprio più alcun senso.

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