22.11.63: un finale concentrato ma efficace per la serie con James Franco

Con The Day in Question si è conclusa, 22.11.63, la mini-serie targata Hulu ispirata all'omonimo romanzo di Stephen King. Un progetto ambizioso e dalla riuscita complessiva "sporcata" solo da qualche imperfezione rintracciabile nelle insidie dell'adattamento per il piccolo schermo del best-seller del 2011.

Attenzione, l'articolo contiene spoiler su 22.11.63!

Quaranta primavere ci sono volute a Stephen King per sedersi alla scrivania ed iniziare a scrivere 22.11.63. Un pensiero rimasto in un angolo della sua testa per anni senza mai essere concretizzato, lasciando che fossero altri progetti a vedere la luce e a fare di lui il maestro della letteratura fantastica grazie a cult come It, Carrie - Lo sguardo di Satana o Shining. Era il 1971 quando King, per la prima volta, ebbe l'idea di un romanzo che trattasse, al tempo stesso, il tema dei viaggi nel tempo e l'omicidio Kennedy. Ma all'epoca, l'aspirante scrittore che ancora non aveva pubblicato nessuna opera, era un'insegnate a tempo pieno consapevole che un progetto del genere richiedesse un lavoro preparatorio impegnativo per il quale non aveva il tempo necessario. O forse la sua era solo la paura di doversi confrontare con un dolore ancora troppo vivo, lui che il 22 novembre del 1963 se lo ricordava bene, sedicenne affascinato da quel Presidente che sembrava potesse cambiare il mondo tra discorsi ispirati e un'immagine pubblica capace di far innamorare l'America (e non solo).

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22.11.63: Chris Cooper e James Franco in una foto di The Rabbit Hole
22.11.63: Chris Cooper e James Franco in una foto di The Rabbit Hole

Grazie all'aiuto del collaboratore di lunga data, Russ Dorr, con il quale ha raccolto una miriade di informazioni e dettagli sull'attentato e la vita negli Stati Uniti degli anni '60, nel 2011, King dà alle stampe 22.11.63.
Il romanzo, accolto con entusiasmo da critica e lettori, è un tale successo che Jonathan Demme si accaparra subito i diritti per portarlo sul grande schermo rinunciando ben presto al progetto a causa delle diverse opinioni, tra lui e Stephen King, su cosa inserire o meno nella pellicola. Ed è qui che entra in gioco J.J. Abrams, il regista, sceneggiatore e produttore statunitense tra i più attivi d'oltreoceano che per un soffio "ruba" i diritti del romanzo a James Franco e con la sua Bad Robot Productions mette in cantiere la mini-serie targata Hulu che ha debuttato lo scorso 15 febbraio in America, giorno del President's Day, per concludersi una manciata di giorni fa con l'episodio The Day in Question, tassello conclusivo del viaggio indietro nel tempo di Jake Epping per tentare di impedire l'omicidio del Presidente Kennedy. L'insegnate del Maine venuto dal futuro, interpretato proprio dall'attore di Palo Alto, per provare a cambiare il corso della storia viaggiando attraverso un portale spazio-temporale situato nella dispensa della cucina del diner del suo vecchio amico Al Templeton (Chris Cooper), figura centrale del pilot diretto da Kevin Macdonald, l'uomo che gli ha passato il testimone della sua missione per modificare (in meglio?) le sorti del mondo.

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11/22/63: James Franco e Sarah Gadon in fuga
11/22/63: James Franco e Sarah Gadon in fuga

Con The Day of in Question il viaggio di Jack giunge a compimento facendo di 22.11.63 un progetto ambizioso e dalla riuscita complessiva "sporcata" solo da qualche imperfezione rintracciabile nelle insidie dell'adattamento per il piccolo schermo del best-seller del 2011 realizzato dalla showrunner Bridget Carpenter, alle prese con un materiale letterario sostanzioso (oltre 800 pagine) da sintetizzare il più armonicamente possibile, in sole otto puntate, cercando di mantenere un'equilibrio narrativo capace di bilanciare la componente prettamente thriller del romanzo con quella romantica, espressa nella storia d'amore tra Epping e la bibliotecaria Sadie Dunhill (Sarah Gadon), provando, inoltre, ad inserire uno spaccato antropologico sull'America della prima metà degli anni '60, tra gli aspetti più interessanti ed apprezzati del romanzo di King.

The Day of the Assassination

11.22.63: l'attore Daniel Webber in una foto del season finale
11.22.63: l'attore Daniel Webber in una foto del season finale

La prima parte di The Day in Question, ottavo e conclusivo episodio diretto da James Strong, è una corsa contro il tempo di Jake e Sadie per impedire al "Soldier Boy" Lee Harvey Oswald (Daniel Webber) di premere il grilletto del suo fucile posizionato al sesto piano del Texas School Book Depository e uccidere il Presidente Kennedy a bordo della limousine presidenziale che attraversa, nel corteo che dall'aeroporto di Dallas l'avrebbe dovuto portare al Trade Mart, la tristemente nota Dealey Plaza. Ma nel corso dei precedenti episodi abbiamo imparato che il passato non vuole essere cambiato. Ed ecco, allora, che la coppia si ritrova a fronteggiare parecchi contrattempi tradotti nel traffico di una Dallas elettrizzata dalla visita di Kennedy, incidenti automobilistici e l'incontro/scontro, dal contorno illusorio, con alcuni dei personaggi chiave della serie, da Frank Dunning (Josh Duhamel), padre e marito violento della cittadina di Holden, a Bill Turcotte (George MacKay), "fratello" sfortunato di Epping, fino all'ex marito della bibliotecaria, il disturbato Johnny Clayton (T.R. Knight).

11.22.63: Daniel Webber in una scena dell'ultimo episodio della miniserie
11.22.63: Daniel Webber in una scena dell'ultimo episodio della miniserie

Questo non impedisce ai due di arrivare al deposito libri nel quale era appostato il cecchino solitario e riuscire nel piano al quale l'ex insegnante del Maine aveva lavorato per tre anni. Tra una dettagliata ricostruzione del corteo presidenziale, con tanto di sequenze filmate come se si trattasse del reale filmino in 8 millimetri realizzato da Abraham Zapruder, e lo scontro Epping/Oswald che porta sia alla morte dell'attentatore che a quella dell'amata Sadie, l'episodio condensa in poco meno di quindici minuti alcuni dei passaggi più importanti della storia, impedendone quindi un reale assorbimento da parte dello spettatore che si ritrova subito catapultato nella fase di transizione della puntata che dalla riuscita, sanguinosa, del proposito di Jake Epping, si muove verso le iniziali accuse della polizia di Dallas nei confronti dell'uomo che ben presto si tramuta però nell'eroe sconosciuto che ha salvato l'America (con tanto di telefonata di ringraziamento del Presidente e della First Lady) e la scoperta delle conseguenze delle sue azioni.

"C'è stata una Guerra in Vietnam?"

11.22.63: una foto della miniserie targata Hulu
11.22.63: una foto della miniserie targata Hulu

The Rabbit Hole, il pilot di 22.11.63, iniziava con il racconto toccante e spaventoso di Harry Dunning (Leon Rippy), il bidello disabile dagli occhi cristallini e il cuore dolce che lavora al liceo dove insegna Jake, nel quale l'uomo ricostruisce la mattanza familiare compiuta da suo padre la sera di Halloween del 1960 nella cittadina di Holden, primo intervento di Epping sul passato nel tentativo di dare un futuro migliore al suo amico innocente. Una volta tornato al 2016 quello che l'uomo ritrova è solo un cumulo di macerie grigio come la fotografia utilizzata per accentuare la natura misera e catastrofica nella quale è circondato. Il diner di Al è sparito insieme ad ogni parvenza di umanità. Quello che è rimasto è solo sopraffazione mista a violenza. In cerca di risposte Jake s'imbatte proprio nello sguardo di Harry, dello stesso azzurro intatto come all'inizio del suo viaggio ma privato di quella traccia di speranza che ha lasciato spazio alla rassegnazione. L'amico ritrovato racconta all'uomo di un'America molto diversa da quella che si era immaginato dopo essere riuscito a salvare il 35° Presidente degli Stati Uniti. Kennedy ha guidato sì l'America per due mandati, scongiurando l'escalation di violenza del conflitto in Vietnam e impedendo tragici eventi successivi come l'attentato alle Twin Towers, per essere poi sostituito alla presidenza da George Wallace, ma nel 1975 fonderà gli infelici campi profughi Kennedy in seguito a rivolte e bombardamenti sul suolo americano. Una sequenza intensa che segna la consapevolezza di Jake Epping di aver lottato contro un passato che avrebbe dovuto lasciare intatto e che rappresenta una delle parentesi più intense e significative dell'episodio grazie anche all'ottima interpretazione di Leon Rippy.

"Someone You Known In Another Life"

11.22.63: Sarah Gadon insieme a James Franco
11.22.63: Sarah Gadon insieme a James Franco

Un aspetto fondamentale nel libro come nella mini-serie è la componente emotiva che muove Jake Epping. Contravvenendo ai consigli di Al, l'uomo s'innamora perdutamente della giovane e bellissima bibliotecaria Sadie, complicando notevolmente il già intricato quadro complessivo nel quale si muove, tra indagini "casalinghe", passi falsi e la paura costante di essere scoperto. Grazie anche ad una colonna sonora perfetta a fare da sottofondo alla storia tra i due, Jake e Sadie si trovano, riconoscendo lui in lei quella purezza e freschezza che sentiva mancargli e permettendo alla giovane donna di scoprire un'amore totale e profondo dopo la traumatica esperienza di una matrimonio infelice e malato. La parte conclusiva dell'episodio è dedicata proprio ai due e all'impulsivo tentativo di Jake di tornare da lei e farla innamorare di nuovo. Quello che ne consegue però è un puro, quanto doloroso, atto di amore. Consapevole ormai che il passato non può né vuole essere cambiato, Jake decide di fare un passo indietro e rinunciare egoisticamente al loro amore in virtù di qualcosa di più grande, la libertà di Sadie. Perché come canta Sam Cooke "Nothing Can Change This Love" e c'è ancora tempo per un ultimo ballo insieme.

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11.22.63: James Franco in una foto della serie
11.22.63: James Franco in una foto della serie

Nel complesso, dunque, 22.11.63 vince la sua sfida di portare sul piccolo schermo uno dei romanzi più riusciti di Stephen King, scivolando, di puntata in puntata, su qualche sintesi narrativa di troppo data dalla limitata durata complessiva della mini-serie. Un progetto, però, capace di regalare parentesi riuscitissime ed emotivamente coinvolgenti con un James Franco perfetto nella parte di Jake Epping, sorretto dalle ottime prove dei suoi co-protagonisti ed un'attenzione particolare dedicata alla ricostruzione dell'America degli anni '60, sia sotto il profilo estetico che sociale.

Movieplayer.it

3.5/5