Samantha chi: l'amnesia al servizio della sit-com

La nuova sit-com con protagonista la bionda e vivace Christina Applegate racconta le conseguenze di un'amnesia traumatica sulla vita di una (perfida) donna in carriera.

Amnesia. Un termine che evoca straniamento, terrore, angoscia, solitudine. Un sintomo misterioso, talvolta isolato, spesso irreversibile e devastante, che diventa un espediente narrativo e una fonte generosa di spunti comici per gli sceneggiatori di Samantha chi?, nuova serie targata ABC, che ha come unica, vivace protagonista la bionda Samantha, trentenne in carriera che, dopo un coma di una settimana, si risveglia senza ricordare nulla della sua vita prima dell'incidente che ha causato la sua amnesia. Da qui avrà inizio per lei un'esistenza nuova di zecca, che allo stesso tempo è esplorazione del suo passato e della donna che è stata; per inciso, una personcina tutt'altro che amabile. La vecchia Sam era una donna egoista, falsa, cattiva, che aveva troncato i rapporti con i genitori e tradiva il fidanzato; la nuova Sam, frastornata e maldestra, ma benintenzionata, aspirerà ad un'improbabile redenzione dai misfatti compiuti, allo stesso tempo cercando la risposta ad un enigma in cui tutti possono, sebbene in termini diversi, riconoscersi: chi è veramente Samantha Newly?

Questi i presupposti; ovviamente non c'è da aspettarsi una trattazione scientifica dei fenomeni di perdita della memoria, anzi, ben presto quello dell'amnesia di Sam diventa un mero pretesto piuttosto malleabile ai fini della costruzione di un personaggio principale buffo e accattivante e di situazioni paradossali e spassose, che scaturiscono per lo più dal candore della Sam smemorata che fronteggia le conseguenze della protervia del suo passato. Ma la vicenda può essere analizzata anche a un livello meno epidermico: siamo in fatti di fronte a un personaggio che, perduti i propri ricordi e quindi i propri paradigmi sociali e comportamentali di riferimento, rinasce a una nuova innocenza, a una sorta di "bontà naturale" rousseauiana, e a quel punto si trova a sperimentare come se fosse la prima volta tutte le influenze e gli stimoli che forgiano la personalità e "traviano" l'individuo. Così i conflitti con i genitori - inizialmente due sconosciuti per Sam - riemergono con la stessa violenza che aveva portato all'allontanamento reciproco, e allo stesso modo si evidenziano le dinamiche egoistiche e morbose delle amicizie di Sam e la natura più profonda del suo rapporto con l'ex fidanzato. L'eroina percepisce le stesse urgenze che hanno fatto di lei la donna sgradevole, temuta e ossessiva che è stata, ma la consapevolezza e il distacco che l'amnesia ha indotto in lei le permettono di affrontare il tutto con uno spirito diverso: le concedono la possibilità di diventare una persona migliore.

A monito costante, l'odiosa "vecchia Sam" compare in numerosi flashback, permettendo alla protagonista Christina Applegate di prodursi di fatto in due interpretazioni diverse. D'altronde, Samantha chi? è il suo one-woman-show, se non funzionasse la Applegate la sit-com si scioglierebbe in nulla: per fortuna, all'attrice californiana, veterana della commedia televisiva (è apparsa per ben dieci anni in Sposati con figli), non mancano fascino, talento e verve comica, e le sue varie "spalle" duettano con lei a perfezione: a cominciare le due amiche del cuore Jennifer Esposito e Melissa McCarthy, così antitetiche da rappresentare materialmente il demone tentatore e l'angelo custode dell'eroina, e dalla sempre deliziosa Jean Smart nei panni dell'eccentrica genitrice, Regina Newly.
Una sit-com al femminile, quindi, che non per nulla nasce dalla penna di Cecelia Ahern, autrice dei bestseller chick-lit P.S. I Love You, Scrivimi ancora e Un posto chiamato qui, e ha un look gradevole, intrattiene e moraleggia con leggerezza e ironia.