Golden Kamui, la recensione: su Netflix un live-action senza infamia e senza lode

La recensione di Golden Kamui, film che adatta l'omonimo manga / anime e racconta la storia di un soldato giapponese conosciuto come l'Immortale e di una caccia all'oro che coinvolge diversi personaggi sui generis.

Un'immagina promozionale di Golden Kamui

Saichi Sugimoto è un soldato semplice dell'esercito giapponese, noto tra i suoi commilitoni come Sugimoto l'immortale per la ferocia e la tenacia dimostrate sul campo di battaglia durante la guerra russo-giapponese, combattuta in trincea e costata migliaia di vittime ad entrambe le fazioni. Rientrato in Giappone alla fine del conflitto, Sugimoto diventa un cercatore d'oro concentrando le sue attenzioni nell'Hokkaidō, senza però ottenere grandi risultati, almeno fino a quando non si imbatte in una storia dai contorni misteriosi.

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Sugimoto l'immortale, protagonista di Golden Kamui

Come vi raccontiamo nella recensione di Golden Kamui, si narra infatti di come un uomo avrebbe rubato un'enorme quantità d'oro da una tribù Ainu, per poi dividere la mappa letteralmente sul corpo di 24 altri prigionieri sotto forma di elaborati tatuaggi sulla schiena. In seguito, il gruppo riuscì a fuggire dalla prigione per disperdersi in tutta l'area. Sugimoto si imbatte in Asirpa, una ragazzina Ainu che lo aiuterà nella sua disperata missione, ma quell'immensa ricchezza fa gola a molti e sarà soltanto l'inizio di una caccia al tesoro senza esclusione di colpi.

Here we go again

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La co-protagonista femminile di Golden Kamui

In attesa della fine dell'adattamento animato, prossimo a conclusione con la sua quinta stagione, i fan di Golden Kamui possono concentrare la loro attenzione su questo primo episodio in forma live-action, che dopo il debutto nei cinema giapponesi è sbarcato nel catalogo di Netflix e ora è disponibile in ogni angolo del mondo. Anche in Italia in tanti amano e apprezzano il manga seinen scritto e disegnato da Satoru Noda, un'opera senza dubbio stratificata e ricca di personaggi, capace di affrontare temi più pulp e maturi senza dimenticare l'anima avventurosa - e perché no, giocosa - del racconto, dicotomia che ha permesso di catturare un ampio numero di lettori prima e spettatori poi.

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Questione di format

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Kento Yamazaki e Anna Yamada in Golden Kamui

L'obiettivo di questo adattamento non intende aggiornare le dinamiche alla base in una chiave realistica, tutt'altro, preferendo mantenere un'anima cartoonesca a caratterizzare non soltanto la gestione e l'introduzione dei vari contendenti - con tanto di insistite scritte in sovrimpressione a presentare i relativi personaggi, principali o secondari che siano - ma anche la violenza stessa. Violenza che non manca ma filtrata sempre e comunque nell'anima della caricatura e accompagnata costantemente da quella verve action che cerca di farsi forza sul reparto effettistico. Orsi bruni, giganteschi lupi bianchi e creaturine varie realizzate al computer fanno da sfondo all'aura naturalistica della vicenda, ambientata per buona parte in foreste innevate e incontaminate, dove la legge della tribù nomade degli Ainu rischia di essere messa a repentaglio dagli interessi dei singoli e da quel dio denaro che obnubila menti e cuori.

Pro e contro

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Golden Kamui: una scena clou

Il divertimento è però troppo telefonato e di difficile assimilazione per chi non sia già al corrente del relativo background, su carta o animato che sia, e non bastano i voice-over sparsi dell'indomito protagonista a saziare pienamente la comprensibile curiosità del neofita. La narrazione sembra fin troppo condensata in queste due ore, con tanto di finale aperto che prepara le porte a un sequel che vedrà però la luce in forma di drama, già annunciato col titolo Golden Kamuy: Hokkaido Shisei Shujin Soudatsuhen. Laddove non tutto convince a livello di messa in scena, tecnicamente onesta ma priva di sequenze davvero evocative, il casting si rivela invece efficace, con facce giuste al posto giusto, cominciando proprio dai due interpreti principali Kento Yamazaki e Anna Yamada, con la buona alchimia tra loro che ci spinge a voler saperne di più sul loro comune destino nella appunto prevista continuazione della storia anche in carne e ossa.

Conclusioni

"Niente viene dal cielo senza uno scopo" recita un vecchio detto indigeno citato da uno dei personaggi chiave e anche questo adattamento in forma di live-action dell'omonimo manga - poi anime - pur senza convincere pienamente può rivelarsi un discreto intrattenimento a tema, soprattutto per coloro già a conoscenza dell'opera di origine. Golden Kamui è un'avventura violenta e caricaturale, popolata da molti personaggi in una narrazione a tratti eccessivamente tirata per stare nelle due ore di durata. Ci troviamo a conti fatti di fronte a una lunga introduzione, giacché il finale è lanciato a spron battuto verso il prosieguo, che diverte senza entusiasmare.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Un buon casting.
  • Le sequenze action e i discreti effetti speciali garantiscono un discreto spettacolo a tema.

Cosa non va

  • Sceneggiatura troppo condensata e poco aperta ai neofiti.
  • L'impostazione caricaturale potrebbe non piacere a tutti.