Incroci sentimentali, la recensione del film con Juliette Binoche e Vincent Lindon ai vertici di un triangolo

La recensione di Incroci sentimentali, film di Claire Denis premiato a Berlino 2022 con l'Orso d'argento alla migliore regia.

Incroci sentimentali, la recensione del film con Juliette Binoche e Vincent Lindon ai vertici di un triangolo

Per Claire Denis il 2022 è un anno speciale. La regista francese mancava sul grande schermo dal 2018, quando è uscito High Life, film di fantascienza con protagonisti Robert Pattinson e Juliette Binoche: in pochi mesi ha presentato non una, ma ben due pellicole in festival internazionali, ricevendo per ognuno un riconoscimento. L'ultimo in ordine di tempo è Stars at Noon, premiato con il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, l'altro ha ottenuto invece l'Orso d'argento per la migliore regia a Berlino. Ed è proprio di questa opera che stiamo per parlare: la recensione di Incroci sentimentali non può che partire dall'occhio della sua autrice.

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Incroci sentimentali: una foto del film

Nelle sale italiane dal 17 novembre, Incroci sentimentali vede come protagonisti due tra gli attori più bravi e apprezzati di Francia: Juliette Binoche, che Denis ritrova, e Vincent Lindon, proprio quest'anno presidente di giuria a Cannes. Tratto dal romanzo di Christine Angot (anche sceneggiatrice insieme alla regista) Un tournant de la vie, il film parte come un dramma sentimentale intimo, per poi cambiare pelle.

Binoche è Sara, giornalista radiofonica, impegnata con Jean (Lindon), ex rugbista con precedenti penali che fatica a trovare un lavoro stabile. La loro passione non si è spenta, ma fa ormai parte della vita quotidiana. Quando un giorno, per caso, la donna incontra François (Grégoire Colin), suo precedente partner, lasciato senza esitazione per Jean, qualcosa cambia in lei. A sorpresa però è il marito a riallacciare i rapporti con François, suo vecchio amico, che proprio lui aveva presentato a Sara. I due uomini vogliono mettere in piedi un'agenzia sportiva e l'equilibrio sentimentale della coppia si perde.

Alla ricerca dell'identità attraverso il corpo

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Incroci sentimentali: Juliette Binoche durante una scena del film

Parlavamo dell'occhio di Claire Denis: nei suoi ultimi tre film, che siano ambientati su un'astronave, in Nicaragua o Francia, la regista adotta il punto di vista del corpo femminile. Attraverso le sue protagoniste e in particolare il loro desiderio, traccia un percorso alla ricerca della propria identità. Sia individuale che sociale.

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Incroci sentimentali: una scena del film

La scienziata di High Life, la giornalista di Incroci sentimentali e la escort di Stars at Noon sono tutte donne intelligenti, istruite, ma che esplorano il mondo e gli uomini sopratutto attraverso il sesso. Sara e Jean si confrontano sul piano intellettuale, ma il termometro della loro relazione è dato dai momenti d'intimità. E, come in un dialogo, i loro corpi prima si cercano, poi sono nervosi, a volte si respingono. Per mettere in atto questa conversazione fisica non potevano esserci interpreti migliori di Juliette Binoche e Vincent Lindon.

Tra gli attori più fisici del cinema francese, entrambi non si risparmiano sullo schermo: basti pensare a quanto fatto da Lindon in Titane di Julia Ducournau, o da Binoche proprio in High Life. Nonostante siano due interpreti sopraffini quando si tratta di parole, qui è soprattutto nello scontro dei loro corpi che si crea la vera comunicazione. Qualcosa che nel cinema francese si è sempre fatto ma che oggi sembra quasi rivoluzionario visto la presenza sempre meno presente del sesso nella cinematografia italiana e anglosassone.

Alla ricerca della libertà

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Incroci sentimentali: una sequenza

In una scena di Incroci sentimentali Sara intervista in radio Lilian Thuram, ex calciatore oggi scrittore e attivista. Proprio di un suo libro si parla in quella parte del film: Il Pensiero Bianco: Come Viene Costruito il Pregiudizio Razziale e Come Superarlo. Nello scritto l'ex campione parla di come "pensare da bianchi" non c'entri col colore della pelle, ma sia una filosofia di vita, un pensare a se stessi come dominanti. La gerarchia e lo sfruttamento economico sono al cuore di questo modo di ragionare.

In questo senso si può dire che le donne raramente sono incentivate, o sono state abituate, a pensare in questo modo. Sara, nonostante sia istruita, abbia un lavoro e sia economicamente più indipendente del marito, si sente smarrita quando lui improvvisamente la trascura per mettersi in società con François. L'idea del tradimento quindi comincia a diventare un'ossessione: in questo modo tornerebbe a riaffermarsi, a ritrovare il controllo. Le convenzioni sociali, la percezione che gli altri hanno di noi diventano il vero nemico dei protagonisti di Incroci sentimentali.

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Incroci sentimentali: Vincent Lindon in un primo piano

Lo stesso Jaen fa un discorso simile al figlio, avuto da una donna nera. "Non essere ciò che gli altri si aspettano tu sia" dice al ragazzo quindicenne. Anche Sara sente questa stessa urgenza: fare quello che gli altri si aspettano da lei è quasi come chiudersi volontariamente in carcere, buttando la chiave della propria libertà. Prendere il controllo della propria sessualità è invece, soprattutto per una donna, un atto ancora quasi rivoluzionario. Perfino nella "civilissima" Francia del 2022.

E allora ecco che Denis ci butta in mezzo a un'arena fatta di lenzuola e corpi più forti di qualsiasi parola. Non mancano anche le recriminazioni, le urla, il rinfacciarsi le cose. Ed è qui che il film perde un po' di mordente, diventando un classico melò in interni borghesi. Ma fino a quando siamo sul ring intimo con due pesi massimi come Binoche e Lindon non ce n'è per nessuno.

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Incroci sentimentali, Claire Denis continua il suo percorso alla ricerca dell'identità attraverso il corpo, e soprattutto il desiderio, delle donne. Non fa eccezione la giornalista Sara interpretata da Juliette Binoche: quando il marito, ex rugbista con precedenti penali e senza lavoro, comincia a trascurarla perché si mette in società con un amico per mettere su un'agenzia sportiva, la giornalista è spiazzata. Un viaggio che parte come un dramma sentimentale e si trasforma invece in un atto di ribellione nei confronti delle aspettative che la società prova a imporci.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Gli splendidi protagonisti: Juliette Binoche e Vincent Lindon sono tra i migliori attori francesi (e non solo).
  • L'esplorazione delle convenzioni sociali attraverso un viaggio sopratutto carnale.

Cosa non va

  • Nella parte finale il film si appiattisce nel ritmo e negli intenti, ma grazie ai due protagonisti rimane comunque interessante.